giovedì 4 luglio 2013

un libro/reportage sull'accoglienza dei profughi a Settime

Vito D'Ambrosio
Storia di profughi, accoglienza e solidarietà a Settime
Arca Edizioni

Lo potete richiedere a piamonlus@yahoo.com


Settime è un paese di 600 abitanti in provincia di Asti. Il comune, sotto la spinta della giunta comunale e la guida dell' Associazione PIAM onlus di Asti, ha aderito al programma di accoglienza di richiedenti asilo. Sono persone che sono fuggite da situazioni di guerra e di diritti negati. Hanno attraversato il mare a bordo di carrette o nascosti dentro rimorchi di camion. All'interno del libro si racconta questa esperienza. Dall'Occidente in crisi, ma comunque ricco, queste persone vogliono un po' di calma e magari costruirsi un futuro. Mandare a scuola i figli, lavorare, ricostituire il nucleo familiare: in una parola, vivere.
Circa due anni fa, il Comune di Settime ha pensato che questo progetto, oltre a essere un'importante azione di solidarietà, fosse anche un'occasione per ripopolare il paese, aprire le porte ad altre culture. Rianimare i vicoli di bambini. In qualche modo contrastare la tendenza allo svuotamento di questi comuni. Così, presentò un progetto al ministero degli interni, la domanda venne accolta e il PAIS (Progetto Accoglienza Integrazione Settime) è diventato operativo.
Quattro famiglie ospiti: Somala, Curda, Nigeriana e in ultima Afghana.
Questi quattro nuclei oggi sono parte integrante della piccola comunità di Settime.

Un estratto dal prologo del libro
“Il treno proveniente da Lecce entra nella stazione di Asti alle 21.30 di sabato 22 dicembre 2012. Ha accumulato venti minuti di ritardo. Quando infila il terzo binario il termometro segna meno due gradi. Una nebbia umida e appiccicosa avvolge case e persone. In giro c'è aria di Natale e voglia di festa. Lecce dista da Asti circa mille chilometri. In treno, con il Freccia Bianca, ci vogliono quasi dieci ore. Dal Freccia scende anche una famiglia che ad Asti è arrivata da un viaggio ben più lungo e faticoso. Da qualche anno girano per l'Europa in cerca di un posto dove rimettere insieme il proprio futuro. Sono in quattro: madre e padre (giovanissimi), una bimba di quattro anni e un bimbo più piccolo. Sono in fuga dall'Afghanistan. La loro città è Kandahar. È lontana da Asti almeno settemila chilometri. La famiglia Hashemi, in Italia, è stata ospite del CARA (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Foggia. La tappa finale del loro viaggio è Settime, paesino alle porte di Asti. Qui l'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'associazione PIAM onlus, ha attivato un progetto di accoglienza per richiedenti asilo promosso dal Ministero degli Interni. È la quarta famiglia di profughi che arriva su queste colline inserita in un progetto di accoglienza ed integrazione che si chiama PAIS. Intanto, nell'umida notte astigiana, nell'atrio della stazione di Asti, la bimba afghana di quattro anni osserva attenta: uno sguardo circolare e deciso. Si ficca le manine nella tasca del cappotto con l'aria di chi è sicura che questo nuovo mondo sarà il suo.
Infila, con passo deciso, l'uscita della stazione di Asti con tutta l'intenzione di conquistare questa terra”.

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