mercoledì 29 maggio 2013

PASSAPORTI NIGERIANI, proviamo a fare il punto


AGGIORNAMENTO del 30/5/2013
Siamo stati recentemente all'Ambasciata Nigeriana a Roma e ancora una volta abbiamo discusso della surreale situazione che si è andata a creare riguardo ai passaporti con false generalità che i trafficanti hanno procurato alle ragazze negli ultimi anni.
La risposta dell'Ambasciata è stata inequivocabile: non si può fare niente. L'Ambasciata è a conoscenza di questo problema, ma non può risolverlo. Queste sarebbero anche le direttive ricevute dalla sede centrale dl Ministero dell'Interno a Abuja in Nigeria.
Quindi le ragazze devono rassegnarsi a prendere come proprie le false generalità procurate dai trafficanti. Cambiare nome, cognome, data di nascita, ecc. Ormai per lo Stato Nigeriano le loro impronte digitali e i loro dati biometrici sono associati al nome che compare sul passaporto.
Anche l'ipotesi di recarsi direttamente al Ministero dell'Interno in Nigeria, per farsi annullare il vecchio passaporto non è percorribile. Le ragazze dovrebbero rientrare in Nigeria con un passaporto e un Permesso di Soggiorno che riporta una identità, e poi farsi annullare il vecchio passaporto dalle autorità nigeriane e farsene rilasciare uno nuovo con la vera identità. Ma questo nuovo passaporto avrebbe allora dei dati anagrafici diversi da quelli scritti sul Permesso di Soggiorno, e quindi alle ragazze verrebbe impedito il rientro in Italia, perchè Permesso di Soggiorno e passaporto sono discordanti.
Non ci resta che conformarci, nostro malgrado, a questa commedia dell'assurdo e rassegnarci all'idea che molte ragazze nigeriane dovranno prendere come proprio il nome, la data e il luogo di nascita che i trafficanti hanno deciso per loro.
A meno che questa situazione venga seriamente presa in considerazione dal Ministero degli Esteri Italiano e venga affrontata in sede internazionale.


AGGIORNAMENTO del 27/7/2012
Il 26 luglio presso il Dipartimento Pari Opportunità si è svolto un incontro fra una delegazione di funzionari nigeriani impegnati nella lotta alla tratta e gli operatori delle associazioni che gestiscono i progetti art.18.
In quella sede, approfittando anche della presenza di due rappresentanti dell'Ambasciata nigeriana a Roma, è stato posto il problema dei passaporti biometrici con identità false e non più annullabili.
I funzionari nigeriani hanno risposto che l'unica soluzione rimane quella di andare in Nigeria, ad Abuja, a farsi annullare direttamente il passaporto. Solo in questo modo si sconfiggono i falsari di passaporti e si evita che una persona abbia contemporaneamente due passaporti con identità diverse.
Le associazioni italiane hanno fatto notare l'estrema difficoltà, sia economica che logistica, per mettere in pratica questa soluzione, soprattutto per le ragazze vittime di tratta.
I rappresentanti nigeriani hanno quindi promesso di mettere in risalto questa problematica in Nigeria e di comunicare al Dipartimento Pari Opportunità eventuali soluzioni.


dalla relazione semestrale (dicembre 2011- giugno 2012) del progetto "Piemonte in rete contro la tratta" 

Comune di Torino
Per quanto riguarda il rilascio dei documenti d’identità, l’ufficio si è attivato per ristabilire un canale di comunicazione con l’Ambasciata della Nigeria, dopo un periodo di contatti più difficoltosi. Concordato un appuntamento con un funzionario dell’Ambasciata, un gruppo di donne anche con figli è stato accompagnato a Roma dalle operatrici e dalla mediatrice culturale.
Al termine dell’incontro è stato comunicato che alle donne giunte in Italia più recentemente, con passaporto Ecowas (con il rilevamento delle impronte digitali) in vigore dal 2007 circa, non è possibile rilasciarne uno nuovo. Pur essendo infatti a conoscenza del fatto che esse hanno effettuato il viaggio verso l'Italia con un passaporto procurato dai trafficanti, contenente false generalità e a volte con la fotografia di una persona somigliante, è stato ribadita l’impossibilità ad emettere un passaporto con un nominativo diverso da quello per cui sono state prelevate le impronte digitali.
Sarebbe solo possibile, anche se con molti mesi di attesa, ottenere un duplicato del passaporto con le precedenti generalità (quelle utilizzate dai trafficanti).
Questa situazione pone naturalmente numerosi problemi su cui si propone un confronto all'interno della rete dei partner piemontesi e anche con i progetti ex art.18 di altre regioni, in quanto riguarda tutte le ragazze nigeriane arrivate in Italia negli ultimi anni, accolte nei programmi di integrazione.

L’Associazione PIAM di Asti segnala che dal 2010 la Nigeria ha adottato il nuovo passaporto elettronico biometrico. Questo passaporto viene rilasciato tramite una procedura direttamente controllata dal Ministero degli Interni ad Abuja. Questo fa sì che, se in precedenza i trafficanti hanno procurato passaporti biometrici con identità false alle ragazze trafficate, una volta giunte in Italia e sottrattesi al racket, le ragazze non possono più annullare il vecchio passaporto e richiederne uno nuovo con la propria vera identità. Il problema si pone al momento del rinnovo del primo Permesso di Soggiorno, in quanto le Questure non accettano più le sole autodichiarazioni anagrafiche delle ragazze, ma chiedono che siano in possesso di un passaporto valido.
Nel caso in cui queste ragazze siano state trafficate con passaporti con identità false e trattenuti dai trafficanti una volta entrate in Italia, diventa impossibile rinnovare il Permesso di Soggiorno, in quanto l'Ambasciata Nigeriana a Roma non può annullare il vecchio passaporto e produrne uno nuovo con le generalità corrette ma non più corrispondenti ai precedenti dati biometrici. L'unica soluzione segnalata dall'Ambasciata Nigeriana di Roma è quella di recarsi nuovamente ad Abuja in Nigeria e fare annullare direttamente il vecchio passaporto e farsi rilasciare in quella sede quello nuovo. Il costo amministrativo di questa pratica è di circa 1000 euro, più le spese per il viaggio, la trasferta e la permanenza ad Abuja e per ottenere il nuovo passaporto. Questa è una soluzione che è difficilmente sostenibile dalle ragazze attualmente in carico all’Associazione.

Contattata l'Ambasciata Nigeriana a Roma, l’Associazione ha concordato per il rilascio di una Certificato di Nazionalità con la vera identità della ragazze, valido presso la Questura di Asti per il rinnovo del Permesso di Soggiorno. Questa è una soluzione utile a aggirare il problema, ma stante così la normativa nigeriana, queste ragazze non potranno mai avere un passaporto con i propri veri dati anagrafici in Italia.

1 commento:

  1. abbiamo una ragazza nigeriana in affidamento.
    Lei ci raccota che alla stazione di torino porta nuova suoi connazionali dicendosi incaricati dall'ambascata nigeriana, le hanno chiesto i dati personali, una fotografia, un indirizzo in italia e le hanno fatto pervenire un passaporto, (premesso che la ragazza era senza documenti nigeriani)
    Il passaporto sembra (ai miei occhi inesperti) di buona fattura, ora è al vaglio delle autorità di polizia che dopo quasi un anno non hanno ancora concluso nulla.
    Voi pensate che questa storia possa essere vera ?
    grazie
    gianfranco@casamollo.com

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