giovedì 30 maggio 2013

Il sistema nazionale antitratta è seriamente a rischio


Il PIAM assiste le donne che vogliono liberarsi dalla schiavitù della prostituzione.
Fondi esauriti per i progetti di assistenza del PIAM.

Il sistema nazionale antitratta è seriamente a rischio»”. L’allarme arriva dal PIAM di Asti: «La grave crisi che colpisce il Paese e i tagli conseguenti hanno fatto sì che per il 2014 sia previsto un finanziamento di circa 3 milioni 800 mila euro a fronte di quello previsto per quest’anno di circa 8 milioni 8 mila: un taglio di 5 milioni sulla rete nazionale anti tratta – spiega Alberto Mossino, presidente PIAM – Una sforbiciata ereditata dal precedente Governo, che non servirà a superare la crisi ma che finirà per incidere sulla tutela delle vittime di sfruttamento e tratta, non garantendone più l’accesso ai programmi di assistenza e integrazione sociale, compromettendo anche il contrasto dei fenomeni criminali». 
Una cifra insufficiente per sostenere «il sistema anti tratta a livello nazionale»: «Alla piattaforma nazionale aderiscono una quarantina tra associazioni e cooperative, da Nord a Sud – continua Mossino – Insieme costituiscono un sistema efficace, preso ad esempio da altre Nazioni, considerato tra i più avanzati, che in questi anni, in tutta Italia, ha dato protezione e sostegno a oltre 20 mila persone. Perché smantellare una struttura che funziona? Perché buttare il lavoro di questi anni lasciando campo libero alla criminalità?». 
Situazione spiegata anche nella petizione avviata da associazioni e cooperative della rete nazionale: «Si può aderire all’indirizzo 
- continua Mossino - In merito c’è già stato un incontro a Roma con la ministra Josefa Idem. C’è stato modo di riscontrare un’apertura da parte del ministro e a breve dovrebbe essere convocato un incontro.  
VALENTINA FASSIO

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