venerdì 5 novembre 2010

Giro di vite contro le prostitute

Ordinanze, retate, espulsioni.
Non è questa la nostra sicurezza.

Approvato il pacchetto sicurezza
Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto sicurezza, composto da un decreto legge e da un disegno di legge, con misure per la lotta alla criminalità organizzata, per la sicurezza urbana, per quella nelle manifestazioni sportive e per il rafforzamento dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla mafia. Il governo ha «espresso un plauso al ministro Maroni» per il suo impegno sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata. Lo ha detto Silvio Berlusconi in una conferenza stampa a palazzo Chigi per illustrare le nuove misure.

Foglio di via per le prostitute in strada
Ampio il capitolo della sicurezza urbana messo a punto, con un giro di vite contro la prostituzione in strada e l’accattonaggio. Sarà applicata la misura del foglio di via per chi esercita la prostituzione su strada violando le ordinanze dei sindaci in materia. Il prefetto disporrà del concorso delle forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana. In questo modo, ha spiegato Maroni, «si rafforza il ruolo dei sindaci: le ordinanze comunali, infatti, si sono spesso rivelate poco efficaci perchè non c’era collegamento con le forze di polizia che dovevano attuarle. Si aumenterà così il livello di sicurezza nelle città».

Immigrazione, espulsione anche per i comunitari non in regola
I cittadini dell’Unione europea che soggiornano nel nostro paese oltre i 90 giorni senza avere i requisiti previsti dalla normativa europea, potranno essere espulsi per motivi di ordine pubblico esattamente come avviene nei confronti degli extracomunitari. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, sottolineando che il provvedimento si trova nel disegno di legge che, assieme ad un decreto legge, compone il nuovo pacchetto sicurezza. «C’è una norma europea - ha spiegato il ministro - la 38 del 2004, che prevede che se un cittadino dell’Unione europea vuole risiedere stabilmente in un paese oltre i 90 giorni deve rispondere a determinati requisiti e cioè avere un lavoro, un reddito e un’idonea abitazione. La violazione non è oggi sanzionata e dunque noi introduciamo una sanzione che è l’invito ad allontanarsi» per il cittadino comunitario. Se questo invito non viene rispettato, ha aggiunto Maroni, «è prevista l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico».

La Stampa 5/11/2010

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