AGGIORNAMENTO del 30/5/2013
Siamo stati recentemente all'Ambasciata Nigeriana a
Roma e ancora una volta abbiamo discusso della surreale situazione che si è
andata a creare riguardo ai passaporti con false generalità che i trafficanti
hanno procurato alle ragazze negli ultimi anni.
La risposta dell'Ambasciata è stata inequivocabile:
non si può fare niente. L'Ambasciata è a conoscenza di questo problema, ma non
può risolverlo. Queste sarebbero anche le direttive ricevute dalla sede
centrale dl Ministero dell'Interno a Abuja in Nigeria.
Quindi le ragazze devono rassegnarsi a prendere come
proprie le false generalità procurate dai trafficanti. Cambiare nome, cognome,
data di nascita, ecc. Ormai per lo Stato Nigeriano le loro impronte digitali e i
loro dati biometrici sono associati al nome che compare sul passaporto.
Anche l'ipotesi di recarsi direttamente al Ministero
dell'Interno in Nigeria, per farsi annullare il vecchio passaporto non è
percorribile. Le ragazze dovrebbero rientrare in Nigeria con un passaporto e un Permesso di Soggiorno che riporta una identità, e poi farsi annullare il vecchio passaporto
dalle autorità nigeriane e farsene rilasciare uno nuovo con la vera identità.
Ma questo nuovo passaporto avrebbe allora dei dati anagrafici diversi da quelli
scritti sul Permesso di Soggiorno, e quindi alle ragazze verrebbe
impedito il rientro in Italia, perchè Permesso di Soggiorno e passaporto sono
discordanti.
Non ci resta che conformarci, nostro malgrado, a
questa commedia dell'assurdo e rassegnarci all'idea che molte ragazze nigeriane
dovranno prendere come proprio il nome, la data e il luogo di nascita che i trafficanti hanno deciso per loro.
A meno che questa situazione venga seriamente presa in considerazione dal Ministero degli Esteri Italiano e venga affrontata in sede internazionale.
A meno che questa situazione venga seriamente presa in considerazione dal Ministero degli Esteri Italiano e venga affrontata in sede internazionale.
AGGIORNAMENTO del 27/7/2012
Il 26 luglio presso il Dipartimento Pari Opportunità
si è svolto un incontro fra una delegazione di funzionari nigeriani impegnati
nella lotta alla tratta e gli operatori delle associazioni che gestiscono i
progetti art.18.
In quella sede, approfittando anche della presenza di
due rappresentanti dell'Ambasciata nigeriana a Roma, è stato posto il problema
dei passaporti biometrici con identità false e non più annullabili.
I funzionari nigeriani hanno risposto che l'unica
soluzione rimane quella di andare in Nigeria, ad Abuja, a farsi annullare
direttamente il passaporto. Solo in questo modo si sconfiggono i falsari di
passaporti e si evita che una persona abbia contemporaneamente due passaporti
con identità diverse.
Le associazioni italiane hanno fatto notare l'estrema
difficoltà, sia economica che logistica, per mettere in pratica questa
soluzione, soprattutto per le ragazze vittime di tratta.
I rappresentanti nigeriani hanno quindi promesso di
mettere in risalto questa problematica in Nigeria e di comunicare al
Dipartimento Pari Opportunità eventuali soluzioni.
dalla relazione semestrale (dicembre 2011- giugno 2012) del progetto "Piemonte
in rete contro la tratta"
Comune di Torino
Per quanto riguarda il rilascio dei documenti
d’identità, l’ufficio si è attivato per ristabilire un canale di comunicazione
con l’Ambasciata della Nigeria, dopo un periodo di contatti più difficoltosi.
Concordato un appuntamento con un funzionario dell’Ambasciata, un gruppo di
donne anche con figli è stato accompagnato a Roma dalle operatrici e dalla
mediatrice culturale.
Al termine dell’incontro è stato comunicato che alle
donne giunte in Italia più recentemente, con passaporto Ecowas (con il
rilevamento delle impronte digitali) in vigore dal 2007 circa, non è possibile
rilasciarne uno nuovo. Pur essendo infatti a conoscenza del fatto che esse hanno
effettuato il viaggio verso l'Italia con un passaporto procurato dai
trafficanti, contenente false generalità e a volte con la fotografia di una
persona somigliante, è stato ribadita l’impossibilità ad emettere un passaporto
con un nominativo diverso da quello per cui sono state prelevate le impronte
digitali.
Sarebbe solo possibile, anche se con molti mesi di
attesa, ottenere un duplicato del passaporto con le precedenti generalità
(quelle utilizzate dai trafficanti).
Questa situazione pone naturalmente numerosi problemi
su cui si propone un confronto all'interno della rete dei partner piemontesi e
anche con i progetti ex art.18 di altre regioni, in quanto riguarda tutte le
ragazze nigeriane arrivate in Italia negli ultimi anni, accolte nei programmi di
integrazione.
L’Associazione PIAM
di Asti segnala che dal 2010 la Nigeria ha adottato il
nuovo passaporto elettronico biometrico. Questo passaporto viene rilasciato
tramite una procedura direttamente controllata dal Ministero degli Interni ad
Abuja. Questo fa sì che, se in precedenza i trafficanti hanno procurato
passaporti biometrici con identità false alle ragazze trafficate, una volta
giunte in Italia e sottrattesi al racket, le ragazze non possono più annullare
il vecchio passaporto e richiederne uno nuovo con la propria vera identità. Il
problema si pone al momento del rinnovo del primo Permesso di Soggiorno, in
quanto le Questure non accettano più le sole autodichiarazioni anagrafiche
delle ragazze, ma chiedono che siano in possesso di un passaporto valido.
Nel caso in cui queste ragazze siano state trafficate
con passaporti con identità false e trattenuti dai trafficanti una volta
entrate in Italia, diventa impossibile rinnovare il Permesso di Soggiorno, in
quanto l'Ambasciata Nigeriana a Roma non può annullare il vecchio passaporto e
produrne uno nuovo con le generalità corrette ma non più corrispondenti ai
precedenti dati biometrici. L'unica soluzione segnalata dall'Ambasciata
Nigeriana di Roma è quella di recarsi nuovamente ad Abuja in Nigeria e fare
annullare direttamente il vecchio passaporto e farsi rilasciare in quella sede
quello nuovo. Il costo amministrativo di questa pratica è di circa 1000 euro,
più le spese per il viaggio, la trasferta e la permanenza ad Abuja e per
ottenere il nuovo passaporto. Questa è una soluzione che è difficilmente
sostenibile dalle ragazze attualmente in carico all’Associazione.
Contattata l'Ambasciata Nigeriana a Roma,
l’Associazione ha concordato per il rilascio di una Certificato di Nazionalità
con la vera identità della ragazze, valido presso la Questura di Asti per il
rinnovo del Permesso di Soggiorno. Questa è una soluzione utile a aggirare il
problema, ma stante così la normativa nigeriana, queste ragazze non potranno
mai avere un passaporto con i propri veri dati anagrafici in Italia.
abbiamo una ragazza nigeriana in affidamento.
RispondiEliminaLei ci raccota che alla stazione di torino porta nuova suoi connazionali dicendosi incaricati dall'ambascata nigeriana, le hanno chiesto i dati personali, una fotografia, un indirizzo in italia e le hanno fatto pervenire un passaporto, (premesso che la ragazza era senza documenti nigeriani)
Il passaporto sembra (ai miei occhi inesperti) di buona fattura, ora è al vaglio delle autorità di polizia che dopo quasi un anno non hanno ancora concluso nulla.
Voi pensate che questa storia possa essere vera ?
grazie
gianfranco@casamollo.com