Vito D'Ambrosio
Storia di profughi, accoglienza e solidarietà a
Settime
Arca Edizioni
Lo potete richiedere a piamonlus@yahoo.com
Settime è un paese di 600 abitanti in provincia di
Asti. Il comune, sotto la spinta della giunta comunale e la guida dell'
Associazione PIAM onlus di Asti, ha aderito al programma di accoglienza di
richiedenti asilo. Sono persone che sono fuggite da situazioni di guerra e di
diritti negati. Hanno attraversato il mare a bordo di carrette o nascosti
dentro rimorchi di camion. All'interno del libro si racconta questa esperienza.
Dall'Occidente in crisi, ma comunque ricco, queste persone vogliono un po' di
calma e magari costruirsi un futuro. Mandare a scuola i figli, lavorare,
ricostituire il nucleo familiare: in una parola, vivere.
Circa due anni fa, il Comune di Settime ha pensato
che questo progetto, oltre a essere un'importante azione di solidarietà, fosse anche
un'occasione per ripopolare il paese, aprire le porte ad altre culture.
Rianimare i vicoli di bambini. In qualche modo contrastare la tendenza allo
svuotamento di questi comuni. Così, presentò un progetto al ministero degli
interni, la domanda venne accolta e il PAIS (Progetto Accoglienza Integrazione
Settime) è diventato operativo.
Quattro famiglie ospiti: Somala, Curda, Nigeriana e
in ultima Afghana.
Questi quattro nuclei oggi sono parte integrante
della piccola comunità di Settime.
Un estratto dal prologo del libro
“Il treno proveniente da Lecce entra nella stazione
di Asti alle 21.30 di sabato 22 dicembre 2012. Ha accumulato venti minuti di
ritardo. Quando infila il terzo binario il termometro segna meno due gradi. Una
nebbia umida e appiccicosa avvolge case e persone. In giro c'è aria di Natale e
voglia di festa. Lecce dista da Asti circa mille chilometri. In treno, con il
Freccia Bianca, ci vogliono quasi dieci ore. Dal Freccia scende anche una
famiglia che ad Asti è arrivata da un viaggio ben più lungo e faticoso. Da
qualche anno girano per l'Europa in cerca di un posto dove rimettere insieme il
proprio futuro. Sono in quattro: madre e padre (giovanissimi), una bimba di
quattro anni e un bimbo più piccolo. Sono in fuga dall'Afghanistan. La loro
città è Kandahar. È lontana da Asti almeno settemila chilometri. La famiglia
Hashemi, in Italia, è stata ospite del CARA (Centro Accoglienza Richiedenti
Asilo) di Foggia. La tappa finale del loro viaggio è Settime, paesino alle
porte di Asti. Qui l'Amministrazione comunale, in collaborazione con
l'associazione PIAM onlus, ha attivato un progetto di accoglienza per
richiedenti asilo promosso dal Ministero degli Interni. È la quarta famiglia di
profughi che arriva su queste colline inserita in un progetto di accoglienza ed
integrazione che si chiama PAIS. Intanto, nell'umida notte astigiana,
nell'atrio della stazione di Asti, la bimba afghana di quattro anni osserva
attenta: uno sguardo circolare e deciso. Si ficca le manine nella tasca del
cappotto con l'aria di chi è sicura che questo nuovo mondo sarà il suo.
Infila, con passo deciso, l'uscita della stazione di
Asti con tutta l'intenzione di conquistare questa terra”.
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