lunedì 14 aprile 2014

“Ma ora si vada oltre l’emergenza"


commenta Alberto Mossino del PIAM: «Serve un coordinamento permanente per pianificare meglio una situazione che ormai va al di là dell’emergenza. La soluzione è inclusiva - spiega - deve coinvolgere la cittadinanza, dar fiato a chi sul territorio ha voglia di dare ospitalità. Se è vero quello che dice il ministro Alfano sui prossimi sbarchi, bisogna organizzarsi per questa eventualità». E’ la proposta che le associazioni di Asti e Alessandria che si occupano di migranti inoltrano alle prefetture. Ed è ciò che, a livello nazionale, hanno segnalato Arci, Caritas, Fondazione Migrantes e Coordinamento comunità di accoglienza: «Riteniamo che la sola collocazione presso strutture alberghiere o enti pubblici e privati, nonché l’assenza di una regia, abbia ulteriormente peggiorato le condizioni non solo delle persone, ma anche dei territori ospitanti, lasciando sedimentare solitudini individuali e collettive, potenziando resistenze ideologiche, indebolendo sistemi di accoglienza». Chiedono un piano organico, ritenendo «improponibile affrontare questo esodo, ormai strutturale nella nostra epoca, con politiche nazionali caratterizzate dall’emergenza». 

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